Obiettivo della tesi è la realizzazione di un modulatore vettoriale digitale a frequenza variabile per la riduzione dell'effetto dei tempi morti negli inverter a tensione impressa. La presenza di dispositivi di potenza, negli inverter, con tempi d'accensione e spegnimento differenti, causano corto-circuiti sulla rete durante la commutazione. Per impedire ciò, viene realizzata una rete di grado di fornire un tempo di ritardo (tempo morto) sui fronti di salita del segnale d'ingresso dei dispositivi di potenza. Il tempo morto ha come effetto negativo quello di deformare la tensione di uscita dell'inverter. Deformazione che diventa molto più marcata se si lavora ad alte frequenze di commutazione.

Il modulatore vettoriale a frequenza variabile, realizzato con dispositivi a logica programmabile, ha permesso di variare la frequenza di modulazione in funzione della posizione del vettore simmetrico di tensione,. In prossimità della regione di commutazione, dei dispositivi di potenza, si va a lavorare a basse frequenze di modulazione ottenendo, quindi, una piccola deformazione della tensione. Fuori dalla regione di commutazione si aumenta la frequenza di modulazione riducendo, così, il contenuto armonico della corrente.

Il lavoro di tesi è stato articolato  in sette capitoli. Nel primo capitolo sono state introdotte le generalità sugli azionamenti elettrici e le caratteristiche degli interruttori di potenza utilizzati  negli inverter. Nel secondo capitolo sono state evidenziate alcune tecniche di modulazione, in particolare la Space Vector Modulation (SVM) da noi utilizzata. Nel terzo capitolo si è parlato del funzionamento reale dei convertitori statici evidenziando il problema del tempo morto.Nel quarto capitolo si sono introdotti le  caratteristiche   e il funzionamento dei Program Logic Device (PLD) utilizzati per la realizzazione del modulatore digitale. Nel quinto e sesto capitolo si è trattato, prima, il modulatore vettoriale a frequenza fissa, dopo, quello a frequenza variabile. Nell'ultimo capitolo si sono trattate le prove sui due modulatori, marcando i vantaggi ottenuti con il modulatore  vettoriale a frequenza variabile, rispetto a quello a frequenza fissa.